La Repubblica del Titano rientra nella fascia tariffaria più favorevole stabilita dalla nuova politica commerciale americana.
Con una decisione di grande rilevanza annunciata ieri dalla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno introdotto una nuova serie di dazi all’importazione, applicando tariffe del 20% alle esportazioni provenienti dall’Unione Europea e misure più severe per altri Paesi esportatori come la Cina.
San Marino, pur condividendo un ecosistema economico simile a quello dell’UE, viene incluso nella fascia tariffaria minima del 10%, condizione che potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo per le imprese sammarinesi nell’export verso il mercato americano.
Il Presidente statunitense ha motivato le nuove misure con l’obiettivo di riequilibrare il commercio internazionale e incentivare il ritorno della produzione negli USA, affermando: “Faremo pagare metà di ciò che paghiamo noi”.
Secondo William Vagnini, Segretario Generale dell’ANIS, le imprese sammarinesi dovranno attrezzarsi per affrontare questo nuovo scenario, potenziando la diversificazione dei mercati per salvaguardare i volumi d’affari attuali. Vagnini sottolinea inoltre che l’Italia e l’Europa restano i mercati di riferimento per le imprese del Titano, ma è inevitabile che eventuali effetti negativi sull’UE si riflettano anche su San Marino.
Preoccupazioni vengono espresse anche sul fronte dei consumi: l’atteggiamento più prudente da parte dei consumatori potrebbe influenzare la propensione alla spesa e, conseguentemente, impattare anche gli investimenti delle imprese locali.
Confindustria Romagna segnala possibili ripercussioni importanti soprattutto per i settori farmaceutico, alimentare e della meccanica, ricordando come la crescita post-pandemia sia stata fortemente sostenuta proprio dalle esportazioni verso gli Stati Uniti.
In questo contesto, emergono alcune direttrici strategiche: evitare risposte impulsive verso gli Stati Uniti, accelerare le misure di sostegno economico interne, rafforzare i legami commerciali e stimolare la domanda interna a livello europeo.
